L’esperto risponde. Bella e possibile

«Gentile Giovanna, ci siamo aggiudicati la pulizia di un hotel, che, nelle camere, ha la moquette. Abbiamo più volte effettuato la pulizia con aspirapolvere e lavamoquette, ma non siamo soddisfatti dei risultati ottenuti. Immediatamente dopo la pulizia, il pavimento appare pulito e i colori sono vivaci, ma l’effetto dura poco e ci pare che il nostro impegno non porti all’obiettivo che ci siamo prefissi e che abbiamo garantito al cliente. Può aiutarci a risolvere il problema». (Lettera firmata)Pulire la moquette non è difficile, occorre solo adottare la giusta tecnica per ottenere risultati soddisfacenti. In Italia, la moquette, dopo un boom dovuto alla moda e risalente a parecchi anni orsono, ha avuto una battuta d’arresto, sia a livello domestico, sia a livello di utilizzo in spazi commerciali, rimanendo confinata in alcuni hotel. Eppure è un rivestimento prestigioso e caldo. L’abbandono di questo tipo di pavimentazione è dovuto proprio al fatto che non abbiamo mai saputo adottare giuste tecniche di pulizia. La moquette subisce, come ogni altro rivestimento, le aggressioni di diversi elementi che, a lungo andare, ne compromettono l’igiene. Dagli agenti atmosferici, alle particelle solide, come polvere, terra, sabbia che si introducono negli ambienti con la suola delle scarpe, dai rifiuti organici, quali capelli, briciole di cibo, residui epiteliali, di unghie, forfora eccetera, a versamenti di liquidi, come bevande, che provocano macchie e attirano lo sporco in profondità. Tutti questi elementi, facilmente asportabili da altri tipi di superfici, sulle moquette diventano nutrimento per gli acari della polvere e non è sufficiente una “normale” pulizia con aspirapolvere, in quanto il tessuto rimane inquinato al 70%. Per quanto riguarda la moquette, poi, occorre anche distinguere il tipo di materiale che la compone, se lana o fi bra sintetica o tapison, e il tipo di tessitura, se a pelo lungo, corto o agugliato. Sono tutti elementi che ne condizionano il metodo di pulizia.

Operazione essenziale
Innanzitutto, qualunque sia il tipo di moquette, occorre utilizzare un ottimo battitappeto e non un’aspirapolvere, che esercita solo un’azione superficiale. La moquette va battuta, perché deve affiorare anche lo sporco che si è annidato tra le fibre e solo l’azione energica di un battitappeto riesce a rimuoverlo in profondità e poi ad aspirarlo. La battitura, quindi, è la prima e fondamentale operazione da compiere, a prescindere dal successivo trattamento.
Lavaggio
Il lavaggio può essere effettuato secondo varie tecniche. La più diffusa è il sistema a iniezione/estrazione, che, però, comporta l’utilizzo di una grande quantità d’acqua (e in tempo di attenzione alle risorse naturali non è “green”) e che, quindi, si può utilizzare senza grossi inconvenienti su materiali sintetici, ma diventa più problematico se utilizzato su fibre naturali o miste, che, bagnate, tendono a restringersi. Inoltre l’asciugatura è lenta e, se, per qualsiasi motivo, non è perfetta, viene favorita l’insorgenza di muffe e cattivi odori. Una forma di lavaggio shamponatura è quello a secco, con utilizzo di monospazzola con compressore, che produce una schiuma, la cui azione è quella di incapsulare lo sporco, di cristallizzarlo, per cui poi diventa semplice rimuoverlo con il battitappeto, che, è bene ricordarlo, deve essere utilizzato anche prima del lavaggio a secco. Il metodo più efficace, secondo me, e il più indicato per gli alberghi, che necessitano della massima igiene e sanificazione, è quello che utilizza l’ozono. L’ozono è un gas naturale, altamente instabile, composto da ossigeno trivalente dal grande potere ossidante. È proprio questa prerogativa che gli permette di degradare ed eliminare qualsiasi elemento inquinante o nocivo, come acari, insetti, spore, muffe, fumo, odori. E il tutto avviene in maniera assolutamente naturale, in quanto, dopo pochi minuti l’ozono si trasforma in ossigeno, senza lasciare alcun tipo di traccia, di odore o di macchia. Siccome l’ozono è un gas più pesante dell’aria, riesce a penetrare all’interno delle fibre della moquette, raggiungendo ed eliminando ogni microrganismo o sostanza maleodorante, anche nei punti più difficilmente raggiungibili.
Come procedere?
La moquette, dopo essere stata battuta e aspirata con il battitappeto, smacchiata in modo adeguato a seconda del tipo di macchia, viene irrorata, su piccole porzioni per volta, di prodotto, con un’apposita macchina che emette ozono e un disco in microfibra tipo “Bonnet”. Atteso il tempo di conversione dell’ozono in ossigeno, si ripassa il battitappeto e si procede alla pettinatura della moquette, che risulta perfettamente igienizzata e sanificata. Per una manutenzione quindicinale si può utilizzare con ottimo successo il prodotto “PROBIOTICO” che permette alla moquette una pressoché perfetta sanificazione. Il prodotto va spruzzato sulla superficie e si lascia agire per il tempo necessario, poi si rimuove. Test di laboratorio hanno dimostrato che il probiotico, oltre a eliminare i cattivi odori, provoca l’abbattimento di tutta la flora batterica che si trova sulla superficie.

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