I pavimenti in legno trattati con olio vegetale evocano sicuramente i parquet di una volta. La loro manutenzione è semplice, basta evitare alcuni errori.
In questo secondo capitolo dedicato al tema della manutenzione dei pavimenti in legno affrontiamo la cura dei parquet con finitura protettiva ad olio. Nella precedente puntata (Dimensione Pulito n.3 aprile 2015) abbiamo introdotto le tre principali tipologie di finiture di pavimenti in legno (si veda box n.1) e approfondito la manutenzione dei parquet verniciati.In questo secondo capitolo sul tema della manutenzione dei pavimenti in legno affrontiamo la cura dei parquet con finitura protettiva ad olio. Il trattamento protettivo a olio non è assolutamente assimilabile a quello filmogeno dato dalla vernice. Infatti non si crea una pellicola trasparente sulla superficie del legno, ma il trattamento penetra nella fibra del legno per impregnazione. Grazie all’azione protettiva dell’olio, la superficie diventa idrorepellente all’acqua, ma al contempo molto permeabile al vapore acqueo. In sintesi, quindi, si ottengono pavimenti naturali, rispettosi dell’ambiente e che rientrano certamente nei gusti di tutti coloro che amano la natura. Bisogna riconoscere che i pavimenti in legno trattati con olio vegetale evocano sicuramente i primi e veri parquet, trattati con cere e oli che per secoli hanno dominato la scena e arredato le sale dei più maestosi palazzi storici e delle residenze di lusso. Come funziona un trattamento protettivo a base di olio vegetale In merito ai trattamenti protettivi a base di olio vegetale, esistono oggi varie miscelazioni. Più passa il tempo e più questi prodotti sono perfezionati e raffinati, tanto che, ritengo personalmente saranno in grado fra qualche anno di sostituire quasi in pieno le vernici. Ci sono miscele alcaline studiate per legni teneri, mentre per legni più duri è preferibile utilizzare altre formulazioni perché l’alcalinità può causare forti variazioni di colore del legno. Ugualmente esistono combinazioni di olii vegetali e componenti del tutto naturali in grado di impregnare il legno abbastanza in profondità, a seconda anche dalla diversa porosità dell’essenza, lasciando sempre una elevata capacità di traspirazione originaria. In questo caso possiamo parlare di reticolazione del prodotto, processo che richiede tempo. Ovvero: appena il prodotto è steso non è in grado di essere idrorepellente, occorrono alcuni mesi prima che il processo di reticolazione si sia concluso e quindi funzionale. Come si può comprendere, rispetto alle vernici, non abbiamo assolutamente alcun spessore di film sulla superficie del legno, dunque tutto penetra all’interno delle fibre. Solo dopo la reticolazione il pavimento acquista resistenza all’assorbimento di liquidi. È bene precisare che quando si parla di assorbimento dei liquidi, è comunque una questione temporale; non è pensabile lasciare sulla superficie del pavimento sostanze liquide per giorni pensando che queste non riescano a penetrare nel legno stesso. Pulizia dei parquet trattati con olii e vantaggi della finitura Ecco quindi, che per procedere alla pulizia di questi pavimenti trattati con olii è necessario utilizzare i prodotti di manutenzione e seguire le modalità che vengono indicate da ogni casa fornitrice. Da evitare assolutamente i lavaggi con strofinacci anche solo inumiditi, perché questa azione comporterebbe l’asportazione della protezione a olio con le ovvie conseguenze estetiche e pratiche. Un’altra prassi da evitare è quella di cercare di pulirlo con stracci e alcool. Questo comportamento sconsiderato rovinerà senza dubbio il pavimento. • Aspirapolvere • Panni antipolvere• Utilizzare prodotti consigliati dalla casa produttrice Tornando alla comparazione degli olii con le vernici, se queste ultime presentano valori molto bassi di permeabilità al vapore acqueo - come già anticipato in precedenti articoli - espressi generalmente in [(g/m2 x 24h)/mmHg] x cm), è vero l’opposto per la finitura con oli. Dunque un pavimento in legno trattato a olio è più reattivo, in termini di tempo, alle variazioni ambientali delle condizioni di temperatura e, soprattutto, di umidità relativa. Questa è la ragione per cui si possono danneggiare i pavimenti ultimati che rimangano poi inutilizzati in ambienti chiusi. I pavimenti trattati con olii non sono da comparare con la lucentezza dei pavimenti verniciati; proprio perché sono naturali non possono avere una lucidità tale da riflettere, ma saranno caratterizzati da una superficie morbida dall’aspetto originale che qualsiasi vernice non potrà mai replicare. Un altro vantaggio per i pavimenti in legno trattati ad olio è il fatto di avere una eccellente resistenza al calpestio, poiché non si deambula su di una pellicola che nel tempo si consuma, lasciando affiorare quelle antiestetiche zone annerite. Se si dubitasse dell’effettiva tenuta al calpestio di una superficie in legno trattata con oli, basti pensare che esistono superfici in legno di qualche migliaio di metri quadri di estensione, trattati ad olio, come per esempio negli aereoporti sia in Italia che all’estero. Quindi superfici calpestate da migliaia di persone ogni giorno e qualunque genere di sostanze che cade accidentalmente in terra, ma che ogni mattina all’alba sono ripristinate con appositi trattamenti ordinari di manutenzione e pulizia. Ripristino del pavimento L’azione di ripristino della superficie dei pavimenti oliati, può essere eseguito in tutta tranquillità dal proprietario stesso e l’azione non comporta alcun rischio purché si seguano le indicazioni scritte e le modalità tecniche di manutenzione che il venditore ha sicuramente fornito. • Evitare lavaggi con strofinacci anche solo inumiditi• Evitare di pulirlo con stracci bagnati e alcool Inoltre sul pavimento in legno oliato, trattato idoneamente e mantenuto correttamente, è molto difficile scivolare, a differenza di una superficie vetrificata. Ugualmente sul pavimento oliato non si osservano tutte le impronte di scarpe cioè le rigature, purché la procedura di manutenzione ordinaria sia sempre quella corretta. Se stendiamo molta cera per esempio, non solo si pregiudica l’aspetto estetico del proprio pavimento, ma si creano le situazioni di pericolo come rendere la superficie scivolosa e ingestibile dal punto di vista della pulizia; quindi occorre sempre attenersi alle modalità scritte di manutenzione e solo con prodotti idonei. Altro aspetto importante è che le superfici dei pavimenti in legno, trattate a olio, non presentano problemi di cariche elettrostatiche che solitamente possono manifestarsi, in condizioni particolari, su pavimenti trattati a vernice o anche su laminati. In ultimo, affrontiamo l’aspetto salute: ovvero gli olii non emettono sostanze nocive durante l’applicazione e tanto meno dopo l’ultimazione dei lavori. In conclusione i vantaggi che sussistono in presenza di un pavimento oliato sono svariati, in particolare con l’avvento di olii di ultima generazione, sempre più raffinati e rispettosi della salute umana. Altro aspetto, che interessa più l’estetica, è la possibilità di eseguire pavimenti oliati con tonalità di colore fra le più svariate: dagli sbiancati o decapati, fino ai colorati, intervenendo preventivamente con appositi prodotti di pigmentatura sempre compatibili con i prodotti oleosi. La facilità di pulizia e manutenzione dei pavimenti oliati, notevolmente migliorato negli ultimi anni, è uno dei punti a vantaggio di questa tipologia di finiture che ha certamente aiutato la diffusione degli stessi nel corso degli ultimi anni. Oggi possiamo affermare che gli olii e le vernici all’acqua (queste ultime hanno sicuramente superato in termini di diffusione quelle al solvente), siano le due tipologie di trattamento che vanno per la maggiore con tutte le loro varianti. Comunque scegliere la finitura protettiva del proprio pavimento in legno è un passaggio essenziale e molto importante e conviene sempre consigliarsi con il proprio rivenditore di fiducia su cosa scegliere in funzione delle proprie esigenze e non delle mode del momento. BOX n.1 Principali tipologie di parquet e la loro manutenzione Qui di seguito riproponiamo uno schema dei diversi tipi di parquet con una sintesi della loro manutenzione. Per un approfondimento di ciascun tema vi rimandiamo all’articolo monografico. • Manutenzione per i parquet verniciati e trattati con prodotti oleo uretanici I prodotti vernicianti - sia a base solvente che all’acqua - proteggono la superficie dei pavimenti in legno creando di fatto una pellicola che può essere trattata, anche giornalmente, con panni leggermente umidi e detersivi assolutamente neutri (non schiumosi), aspirapolveri o scope a frange. Anche per i pavimenti trattati con prodotti oleo uretanici, che sono sempre filmogeni anche se visivamente la superficie lignea rimane a “poro aperto”, il trattamento di pulizia ordinario è il medesimo di quello previsto per le vernici. Quindi asportazione della polvere con teli antistatici o aspirapolveri, passaggio di panni appena inumiditi con acqua e detersivi neutri e nient’altro. Per visionare l’articolo monografico, Dimensione Pulito n.3 aprile 2015 • Manutenzione per i parquet trattati con oli naturali Per i pavimenti trattati con oli naturali di origine vegetale, il discorso è strettamente connesso alla tipologia di prodotto impiegato. Esistono in commercio diverse tipologie di oli ed è quindi sempre consigliabile rivolgersi all’applicatore o allo stesso venditore per farsi spiegare le prime modalità di pulizia ordinaria. Generalmente in presenza di queste finiture a base di oli naturali, sono forniti anche i relativi prodotti specifici per la pulizia ordinaria in speciali kit. Non è mai consigliabile improvvisare o tralasciare interventi di pulizia, dato che si potrebbero arrecare danni irreparabili al trattamento, tanto da rendere necessario l’intervento meccanico di un professionista del settore. In questa puntata proponiamo l’articolo monografico • Manutenzione per i parquet trattati con paste di cera d’api Differente è il discorso che riguarda le superfici dei pavimenti in legno trattate con paste di cera d’api, prima di tutto mai utilizzare panni umidi o, peggio ancora, passare degli stracci bagnati. Nelle superfici a cera è fatto divieto di utilizzare panni bagnati anche sia pur di poco, ma occorre utilizzare aspirapolvere o panni antistatici, poi stendere di nuovo una piccola quantità di pasta di cera e passare una lucidatrice con feltri e non con spazzole. Un lavoro che molti anni prima veniva fatto interamente a mano. Sarebbe consigliabile, possibilmente, spostare gli arredi almeno quelli di normale utilizzo come tavoli, sedie e piccoli mobili perché si possa stendere e lucidare la pasta di cera in tutta la superficie senza lasciare poi una sottile rigatura (lungo gli arredi) che nel tempo poi diventa più scura. L’articolo monografico verrà pubblicato sul prossimo numero di Dimensione Pulito n.5 giugno 2015